Giornata internazionale della donna

La giornata internazionale della donna ci ricorda che la prima dipendente delle ferrovie nominata era una donna. Una voce del 1645 dai registri delle sepolture di Whickham, un villaggio nel nord-est dell'Inghilterra e l'ex sito della Whickham Waggonway, mostra l'esistenza di una vedova custode del cancello. Il registro esposto, da The Story Durham, mostra in alto a sinistra le parole "wedow Howborne at waggon yate". Howborne era una vedova che azionava il cancello del carro vicino al suo cottage.

Una voce dai registri delle sepolture di Whickham, un villaggio nel nord-est dell'Inghilterra e l'ex sito del Whickham Waggoway, mostra l'esistenza di una vedova custode del cancello. Credito: The Story Durham e S&DR200

Durante l'era ferroviaria moderna, dal 1825, i ruoli delle donne sulle ferrovie sono cambiati notevolmente. Inizialmente erano piuttosto limitati, a quelle attività ritenute socialmente "appropriate" all'epoca. Le donne lavoravano nelle officine ferroviarie come sarte e nelle lavanderie ferroviarie, come personale di servizio negli spazi di ristorazione e negli hotel e come addette alle pulizie di stazioni e uffici. Ma continuarono anche a lavorare in un ambiente operativo, come guardiane almeno dagli anni '40 dell'Ottocento e dall'inizio del XX secolo in poi come addette alle pulizie delle carrozze. Alla prima guerra mondiale c'erano circa 14.000 donne impiegate nelle ferrovie.

La guerra portò cambiamenti, anche se spesso temporanei. Nella prima e nella seconda guerra mondiale le donne assunsero nuovi ruoli, sostituendo gli uomini che erano in servizio attivo. Pulirono le locomotive, divennero scaricatrici portuali, riparatrici di vagoni, bigliettaie, facchini e anche le segnalatricie si occupò di lavori più pesanti all'interno delle fabbriche ferroviarie, guidando gru e rivettando locomotive.

La guerra si rivelò decisiva anche nell'ammissione delle donne ai sindacati ferroviari. Sebbene la Railwaywomen's Guild fosse stata fondata nel 1900 come spazio in cui mogli e figlie di ferrovieri potessero contribuire all'Amalgamated Society of Railway Servants, alle donne fu consentito di unirsi al sindacato (che nel frattempo era diventato il National Union of Railwaymen) solo nel 1916. Mentre molte donne abbandonarono il servizio ferroviario dopo la fine dei combattimenti, nel 1921 c'erano ancora oltre 56.000 donne impiegate nelle ferrovie. Dalla metà degli anni '20 questo numero si stabilizzò a circa 23.000 ferroviere, fino a quando non scoppiò di nuovo la guerra. Nel 1945 c'erano oltre 91.000 donne che lavoravano nelle ferrovie.

Solo nel 1979 Karen Harrison divenne una delle prime macchiniste. Da allora sono stati fatti notevoli progressi, con le donne che ora rappresentano più del 16% della forza lavoro del settore, ma non ancora abbastanza. La ferrovia sta raddoppiando i suoi sforzi per essere più rappresentativa della società che serve. Durante il bicentenario, Railway 200 sta sostenendo il ruolo delle donne e mettendo in luce la diversità di ruoli disponibili per tutti.

Fonti e crediti